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Un viaggio sensoriale tra Giappone e Occidente
Entrare nel mondo di Satoshi Kuwata, fondatore del brand Setchu, è come attraversare una porta magica che collega due culture distanti ma affini. La sua esperienza, che spazia da Kyoto a Milano, è un perfetto esempio di come la moda possa essere un linguaggio universale. L’olfatto, in particolare, gioca un ruolo cruciale in questo viaggio: l’aroma dei tatami, tipici delle abitazioni giapponesi, evoca ricordi e sensazioni che trasportano l’osservatore in un’altra dimensione.
Setchu: un equilibrio tra tradizione e innovazione
Il nome Setchu, che significa “mescolare” in giapponese, riflette la filosofia di Kuwata: unire elementi della tradizione giapponese con quelli occidentali per creare un design unico e contemporaneo. La sua formazione alla Central Saint Martins di Londra e le esperienze in città iconiche come Parigi e New York hanno arricchito la sua visione, permettendogli di esplorare nuove possibilità stilistiche senza mai perdere il legame con le radici nipponiche.
La sartoria come arte culinaria
Kuwata descrive il suo processo creativo paragonandolo alla cucina: ogni capo è come una ricetta, dove gli ingredienti devono essere bilanciati con cura. La sua attenzione ai dettagli si riflette nelle pieghe, un elemento distintivo della sartoria giapponese, che ha saputo reinterpretare in chiave moderna. Ogni giacca origami non è solo un pezzo di abbigliamento, ma un’opera d’arte che racconta una storia, unendo funzionalità e bellezza.
Un approccio sostenibile e relazionale
In un’epoca in cui la moda è spesso associata a consumi rapidi e superficiali, Kuwata propone un’alternativa: un modello di business che valorizza la sostenibilità e le relazioni a lungo termine con i clienti. Il suo progetto di “updating” dei vestiti, simile agli aggiornamenti software, offre ai clienti la possibilità di riportare i capi per un restyling, creando un legame personale e duraturo. Questo approccio non solo promuove la sostenibilità, ma invita anche a riflettere sul valore del tempo e della cura nella moda.
Riflessioni sul Rinascimento e la bellezza
La visione artistica di Kuwata è influenzata anche dal Rinascimento, in particolare dai colori delicati dei dipinti dell’epoca. Un’esperienza personale, legata a un incidente che ha segnato la sua vita, ha arricchito la sua percezione estetica, portandolo a esplorare nuove sfumature nel design. La sua collezione, che sarà presentata a Pitti Immagine Uomo, promette di stupire con capi che sfidano le convenzioni e celebrano la bellezza della diversità culturale.