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Un patrimonio automobilistico inaspettato
La passione per le automobili, in particolare quelle della storica casa di Maranello, non conosce limiti di età. Questo è quanto emerge dalla sorprendente vicenda di una pensionata di 89 anni, la cui collezione di auto Ferrari ha attirato l’attenzione della Procura di Parma. Nonostante il suo reddito annuo di circa 17.000 euro e l’assenza di una patente, la signora possedeva un garage che avrebbe fatto invidia a qualsiasi appassionato di motori, con esemplari rari e preziosi del Cavallino Rampante.
Le auto da sogno e il mistero del proprietario
Tra le vetture in suo possesso figurano modelli iconici come la Ferrari Dino 206 GT, la 512 Berlinetta Boxer e la leggendaria Testarossa. Ma il vero gioiello della collezione è la Ferrari 340 MM Vignale Spider, una delle sole dieci unità prodotte nel 1953, il cui valore si aggira attorno ai 9 milioni di euro. Altre auto, come la Ferrari 275 GTB/2 e la F50 Cabriolet, completano un parco auto dal valore complessivo di oltre 8 milioni di euro. Tuttavia, le indagini hanno rivelato che queste supercar non appartenevano realmente alla pensionata, ma erano intestate fittiziamente a lei dal figlio, Claudio Fontechiari, attualmente indagato per evasione fiscale e autoriciclaggio.
Un collezionista o un commerciante?
Le indagini hanno svelato un quadro complesso: Fontechiari, esperto di auto d’epoca, avrebbe operato come un commerciante piuttosto che come un semplice collezionista. Utilizzando espedienti tecnici per occultare le sue attività, avrebbe gestito compravendite di auto di lusso per oltre trent’anni. Le intercettazioni telefoniche hanno rivelato dettagli su transazioni con calciatori e altre figure del mondo dello sport, suggerendo un’operazione ben più ampia di quanto inizialmente ipotizzato. Nonostante i redditi dichiarati modesti, il suo patrimonio includeva anche oltre ottanta orologi di lusso, tra cui marchi prestigiosi come Rolex e Patek Philippe, per un valore complessivo di 5 milioni di euro.
Le conseguenze legali e il futuro della collezione
Attualmente, tutte le auto sono sotto sequestro, e Fontechiari dovrà dimostrare di aver agito come collezionista e di aver regolarizzato la sua posizione con il fisco. La situazione si complica ulteriormente con la scoperta di conti esteri cifrati e profitti non dichiarati. La Procura di Parma continua a indagare, mentre il destino di questa straordinaria collezione di auto di lusso rimane incerto, in attesa di sviluppi legali che potrebbero cambiare radicalmente le sorti di un patrimonio automobilistico di inestimabile valore.