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Un maestro dell’arte barocca
Francesco Bertos, scultore di spicco della prima metà del Settecento, rappresenta una figura centrale nel panorama artistico della Serenissima. La sua abilità nel plasmare il marmo e il bronzo ha dato vita a opere straordinarie, caratterizzate da una complessità e una bellezza senza pari. La mostra “La caduta degli angeli ribelli”, allestita presso le Gallerie d’Italia di Vicenza, celebra il venticinquesimo anniversario di questo prestigioso museo, offrendo un’opportunità unica di immergersi nel mondo di Bertos attraverso oltre 40 opere provenienti da importanti istituzioni nazionali e internazionali.
Il capolavoro in mostra
Il fulcro dell’esposizione è senza dubbio la scultura “Caduta degli angeli ribelli”, un’opera monumentale realizzata in marmo di Carrara. Questa scultura, recentemente attribuita a Bertos, rappresenta un drammatico scontro tra le forze del bene e del male, evocando l’epico racconto dell’Apocalisse di Giovanni. Composta da circa sessanta figure, l’opera è un esempio sublime del virtuosismo tecnico dell’artista, che riesce a trasmettere un senso di movimento e dinamismo attraverso le sue creazioni. L’illuminazione curata dal designer Pietro Palladino esalta ulteriormente la bellezza di questa scultura, rendendo l’esperienza visiva ancora più coinvolgente.
Un’esperienza inclusiva e coinvolgente
La mostra non si limita a presentare opere d’arte, ma offre anche un’esperienza interattiva per tutti i visitatori. Attraverso riproduzioni tattili e un video immersivo, le persone con disabilità visiva possono esplorare l’opera in modo accessibile. Inoltre, l’intervista con la storica dell’arte Monica De Vincenti, disponibile anche in linguaggio LIS, arricchisce ulteriormente la fruizione dell’arte, rendendola accessibile a un pubblico più ampio. Questo approccio inclusivo riflette l’impegno delle Gallerie d’Italia nel promuovere la cultura e l’arte per tutti.
Il contesto storico e culturale
La mostra offre anche uno sguardo approfondito sul contesto in cui Bertos operava, presentando ritratti di illustri committenti e opere di artisti contemporanei che hanno influenzato il suo lavoro. Tra questi, spiccano nomi come Giovanni Bonazza e Giambologna, le cui creazioni hanno ispirato Bertos nella sua ricerca artistica. Inoltre, una selezione di dipinti di autori come Tiepolo e Ricci contribuisce a ricreare l’atmosfera culturale dell’epoca, permettendo ai visitatori di comprendere meglio il mondo in cui si muoveva il maestro veneto.